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RUVIDI

“ Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso. Ciascuno è un pezzo del continente, una parte dell’oceano."

 

Frida accarezza il viso del ragazzo, sfiorandone appena la pelle, lascia scorrere le dita fino alla linea delle labbra. Luca apre la bocca per morderle il dito, poi veloce si mette a sedere appoggiandosi sulle gambe il portatile acceso. “Dici che funziona?”,  "Ora si´".

Deve scappare, come sempre.

 

La bambina non riesce a dormire. Invano prova a schiacciare la zanzara quando il ronzio si fa forte vicino all’orecchio. Imbocca il corridoio, tentenna e si ferma. Da sola nel buio respira forte. 

Un palo e un botto. 

 

In un momento buio di vita confusa, Frida incontra  una ragazza appartenente a quello che sentiva ormai essere un lontano passato.

“Ti sembrerà assurdo. È da pazzi in effetti. Ma ti andrebbe di venire con me?”. Durante un viaggio, tra persone ritrovate ("Non gli hai mai chiesto scusa...E dovresti delle scuse anche a me, soprattutto a me”. ), e ricordi che riemergono prepotentemente ( "Ci vengo io con te."), prendono forma nuove consapevolezze.

La chiamata si interrompe. Frida rimane immobile a fissare lo schermo. Nella campagna regna il silenzio, che accompagna il progredire del buio. L`unico suono rimane il lamento del vento.

 

“Adesso passa. Tutto passa.”, dice la mano rugosa.

Servono amore e un po`di verità.

 

 

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