antonia.
Da un'idea di Anna Cecilia Tamburini, con Asia Sbrugnera, Caterina Cozzio e Ludovico Polignano.
Model: Alessia Campanotto
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Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938) è stata una giovane poetessa milanese. La sua vita è stata poesia e la sua poesia la vita, puro sfogo emotivo, violento, sincero e disarmante.
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La storia di Antonia è mossa da una sorta di forza centrifuga, una passione vibrante, una ricerca incessante e spasmodica di serenità. Di un Senso.
La poetessa racconta con generosità il suo essere donna, il rapporto conflittuale col proprio corpo, il timido desiderio di esser madre e poi ancora bambina.
Ogni emozione la attraversa senza trovare alcuna resistenza, né difesa: l’amore per un uomo diventa totalizzante, la sensazione di incertezza e smarrimento esasperata quando poi tutto finisce.
In una fredda e nevosa sera di dicembre del 1938 Antonia Pozzi si toglie la vita mediante ingestione di barbiturici, abbandonandosi nel prato antistante l’abbazia di Chiaravalle, a Milano. In cerca di pace, per fuggire dal caos.
“Ma sul lento
tuo andar di fiume che non trova foce,
l’argenteo lume di infinite
vite – delle libere stelle
ora trema:
e se nessuna porta
s’apre alla tua fatica,
se ridato
t’è ad ogni passo il peso del tuo volto,
se è tua
questa che è più di un dolore
gioia di continuare sola
nel limpido deserto dei tuoi monti
ora accetti
d’esser poeta.”
(“Un destino”, 13 febbraio 1935)






